Me

Ci sono momenti in cui mi guardo e mi dico che avrei voluto quella felicità per me. Non invidia, non gelosia: solo il sapere come ci si sta dadio. Po torno indietro rivivo sulla pelle il momento della felicità estrema, quella assoluta che ho avuto la fortuna di provare. Dove il mondo poteva finire tranquillamente – il mio desiderio si era realizzato. Si era compiuto. E una volta compiuto, la pace la stabilità, avevo già cominciato a desiderare altro. Ecco. Quella scoperta del desiderio, la realizzazione di questo era la felicità. Non si era eusaurito..ma non sapeva crescere assieme a me, non sapeva muoversi  guardarmi e apprezarmi. Il desiderio che avevo con me apparteneva alla me di prima e non si evolveva. Era li fisso. E non capivo che nonostante aclamassi a gran voce l’immobilitá l’essere tutto vi si ribellava. L’errore stava li. Nel non averlo capito. Nel non averci capito proprio un gran bel niente. Se nel corpo il presentepassatofuturo coesistono, la mente aveva già provato e voleva di più.

 

Mhhh. ..

 

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento